Cos’è la Felicità?
Qual è la domanda più terribile da porre a qualcuno e soprattutto da farsi davanti allo specchio?
<<Sono Felice?>>Probabilmente più che la domanda in sè è la risposta quella che temiamo, perchè ci porterebbe a smascherare cose che nascondiamo al mondo e probabilmente a noi stessi.
Eppure proprio quando la domanda viene posta sentiamo qualcosa scattare, come se fosse la serratura verso una porta…già, una porta dentro che ci tocca nel profondo. Del resto “tutti” direbbero che “tutti cercano la felicità”, eppure il Signor “Tutti” omette spesso di spiegare come stanno le cose, o meglio, come potremmo vederle invece per migliorare il nostro approccio alla Felicità.
Avete mai sentito la frase << Perchè cerchi di illuminarti? Sei già illuminato!>>.
Ebbene la questione è medesima, perchè vedete…siete già “Felici”! Solo che quello che comunemente accade, è che qualcosa ci tiene lontani dalla Felicità.
Più precisamente è QUALCOSA in noi che ci fa dimenticare di essere (già) Felici.
E’ un po’ come quello che state facendo proprio ora: la vostra ATTENZIONE sta osservando un monitor ed ovviamente i vostri occhi faticano a vedere come siete vestiti.
Se ad esempio aveste una maglietta addosso, guardando il monitor (di un computer o di un cellulare), come potreste vedere che avete effettivamente una maglietta, e soprattutto quale?
Paradossalmente magari per “cercare la maglietta” andreste a digitare su un motore di ricerca “maglietta” per vedere tutti i risultati per “arrivare alla maglietta” perdendo sempre di più di vista il vestito che già abbiamo addosso. Se questo punto può risultare abbastanza intuitivo qualcuno potrebbe sollevare il seguente quesito: <<Che cosa è la Felicità? E se ce l’ho già addosso…cos’è?>>
Sebbene talvolta si intersechi con un senso di Gioia e Quiete interiore, in realtà la Felicità è probabilmente un “senso” ed una forma di energia essa stessa.
Un “senso” che come l’udito o la vista, ci permette di farci capire in che direzione stiamo andando, dandoci un aiuto per rispondere alla domanda: <<Quello che sto facendo è in linea con la mia profondità?>> o, in alternativa, <<le mie azioni sono in linea con il mio Essere?>>.
Se questo Ci suona strano, basta osservare i bambini e il loro modo di approcciarsi alla Felicità. Alcuni conferenzieri/curatori sostengono che la Gioia ed il Benessere siano sintomo di Felicità, in verità si può benissimo essere Felici anche versando migliaia di lacrime, giacchè ci sono tratti del nostro percorso di Vita che richiedono di attraversare paludi e rovi perchè fa parte anche questo del “percorso dell’Anima”. Basta pensare alla Vita di Maria Teresa di Calcutta, che di certo era Felice e al contempo fatica e lacrime nella sua Vita sono state assai presenti.
Attenti dunque a scambiare gioia, estasi e altri stati d’animo per “Felicità”, anche se possono essere divertenti conseguenze.Forse è lecito pensare alla Felicità anche come ad una forma di Energia che permette di innalzare la vibrazione di tutto il nostro Essere. Può essere utile forse qualche volta identificarla come il “tepore” di quella fiamma alchemica tanta preziosa che cerchiamo di tenere accesa.
Come facevano antichissime sacerdotesse ( e sacerdoti) , proteggere questa Energia forse dovrebbe diventare una priorità.<<Proteggerla da chi?>> Da quella parte mentale di “tutti” noi, e potremmo aggiungere anche che proprio il signor “Tutti” ostacola spesso le questioni dell’Anima, rafforzando il labirinto mentale in cui spesso andiamo a cacciarci.Volete approfondire il discorso?
<<Sono Felice?>>Probabilmente più che la domanda in sè è la risposta quella che temiamo, perchè ci porterebbe a smascherare cose che nascondiamo al mondo e probabilmente a noi stessi.
Eppure proprio quando la domanda viene posta sentiamo qualcosa scattare, come se fosse la serratura verso una porta…già, una porta dentro che ci tocca nel profondo. Del resto “tutti” direbbero che “tutti cercano la felicità”, eppure il Signor “Tutti” omette spesso di spiegare come stanno le cose, o meglio, come potremmo vederle invece per migliorare il nostro approccio alla Felicità.
Avete mai sentito la frase << Perchè cerchi di illuminarti? Sei già illuminato!>>.
Ebbene la questione è medesima, perchè vedete…siete già “Felici”! Solo che quello che comunemente accade, è che qualcosa ci tiene lontani dalla Felicità.
Più precisamente è QUALCOSA in noi che ci fa dimenticare di essere (già) Felici.
E’ un po’ come quello che state facendo proprio ora: la vostra ATTENZIONE sta osservando un monitor ed ovviamente i vostri occhi faticano a vedere come siete vestiti.
Se ad esempio aveste una maglietta addosso, guardando il monitor (di un computer o di un cellulare), come potreste vedere che avete effettivamente una maglietta, e soprattutto quale?
Paradossalmente magari per “cercare la maglietta” andreste a digitare su un motore di ricerca “maglietta” per vedere tutti i risultati per “arrivare alla maglietta” perdendo sempre di più di vista il vestito che già abbiamo addosso. Se questo punto può risultare abbastanza intuitivo qualcuno potrebbe sollevare il seguente quesito: <<Che cosa è la Felicità? E se ce l’ho già addosso…cos’è?>>
Sebbene talvolta si intersechi con un senso di Gioia e Quiete interiore, in realtà la Felicità è probabilmente un “senso” ed una forma di energia essa stessa.
Un “senso” che come l’udito o la vista, ci permette di farci capire in che direzione stiamo andando, dandoci un aiuto per rispondere alla domanda: <<Quello che sto facendo è in linea con la mia profondità?>> o, in alternativa, <<le mie azioni sono in linea con il mio Essere?>>.
Se questo Ci suona strano, basta osservare i bambini e il loro modo di approcciarsi alla Felicità. Alcuni conferenzieri/curatori sostengono che la Gioia ed il Benessere siano sintomo di Felicità, in verità si può benissimo essere Felici anche versando migliaia di lacrime, giacchè ci sono tratti del nostro percorso di Vita che richiedono di attraversare paludi e rovi perchè fa parte anche questo del “percorso dell’Anima”. Basta pensare alla Vita di Maria Teresa di Calcutta, che di certo era Felice e al contempo fatica e lacrime nella sua Vita sono state assai presenti.
Attenti dunque a scambiare gioia, estasi e altri stati d’animo per “Felicità”, anche se possono essere divertenti conseguenze.Forse è lecito pensare alla Felicità anche come ad una forma di Energia che permette di innalzare la vibrazione di tutto il nostro Essere. Può essere utile forse qualche volta identificarla come il “tepore” di quella fiamma alchemica tanta preziosa che cerchiamo di tenere accesa.
Come facevano antichissime sacerdotesse ( e sacerdoti) , proteggere questa Energia forse dovrebbe diventare una priorità.<<Proteggerla da chi?>> Da quella parte mentale di “tutti” noi, e potremmo aggiungere anche che proprio il signor “Tutti” ostacola spesso le questioni dell’Anima, rafforzando il labirinto mentale in cui spesso andiamo a cacciarci.Volete approfondire il discorso?
Consiglio allora:
– di cercare la parola Felicità nelle conferenze di Igor Sibaldi;
– osservare e fare domande ai bambini ( solo a quelli puri di Cuore e che conservano la Felicità );
– di toccare “il vostro vestito” spegnendo i monitor;
– di parlarVi allo specchio e di porVi la domanda tremenda:
“IO…sono Felice?”
Buona Oscurità a tutti!