La dieta non è uno “sport” alimentare.
Così come, l’alimentazione non è solo un conteggio di calorie, ma è lo strumento principale che l’uomo ha a disposizione per vivere, per crescere, riprodursi o anche per ammalarsi. A volte noi leggiamo queste cose e pensiamo … ”sì, sì…certamente, lo so”.
Ma invece non è poi tanto vero che lo sappiamo, altrimenti non ci si spiega come una persona possa decidere di andare in palestra all’ora di pranzo saltando completamente il pasto, pensando addirittura di star facendo una cosa buona per la salute e poi magari alle 17 mangiare lo yogurt, la banana o la barretta dietetica… Evidentemente non ha capito che quello che introduce è il combustibile x il suo corpo.
Il cosiddetto metabolismo è alimentato dai singoli pasti. Quindi i pasti devono avere un senso, un equilibrio. Questo è l’unico modo che il metabolismo ha per crescere.
Questa considerazione si porta dietro tutta una serie di considerazioni… ad esempio che un bambino non può fare una dieta carenziale – non si possono separare carboidrati e proteine in un bambino.
Il cibo può facilitare la malattia. Esiste una fase di un disturbo funzionale, dove esiste la ripetitività di un disagio. Il corpo ci mette molto tempo a trasformare in malattia conclamata un disturbo di tipo funzionale.
Con l’alimentazione posso agire molto bene sui disturbi funzionali, perché riequilibrando le funzioni il disturbo passa completamente.
Quando si dice che l’alimentazione è facile vuol dire che non ci si è capito nulla.
Dovremmo considerare almeno 3 cose:
L’alimento e i suoi componenti botanici
Ad esempio nel caso di diabete in genere ci danno queste indicazioni: mangiare verdura cruda, 80g di carboidrati complessi e 150g proteine. Però quale verdura? Facciamo tanta fatica a definire le specie botaniche.. E’ chiaro che non può essere uguale se mangiamo una verdura piuttosto che un’altra. Quindi dobbiamo stabilire l’alimento in tutti i suoi aspetti e con tutti i suoi contenuti.
Poi l’alimento non lo introduciamo così -… lo cuociamo, ma come lo cuociamo? Non può essere uguale la modalità di cottura. Una sogliola bollita, o in padella o al forno o fritta, non è la stessa cosa … il sapore è diverso.. Il sapore è la manifestazione di come interagisce quell’alimento con le nostre papille gustative e quindi con la prima parte del nostro sistema digestivo.
La cottura è un trattamento chimico-fisico di trasformazione dell’alimento. Essa cambia le caratteristiche organolettiche, cambia l’effetto sull’organismo e le capacità nutrizionali.
Non esiste una modalità di cottura giusta e una sbagliata. Se conosciamo quello che succede quando cuociamo un alimento, allora possiamo utilizzare una modalità piuttosto che un’altra a seconda di ciò di cui abbiamo bisogno.
Poi dobbiamo parlare di associazioni. Noi possiamo creare associazioni ad azione sinergica o contraria. A seconda di come associamo un alimento creiamo un effetto diverso e quindi è utilizzabile in situazioni differenti.
Abbiamo parlato soprattutto dell’alimento.. Chi è, come si veste e con chi va a braccetto.. Poi ci siamo noi, quello che noi siamo, perché è l’interazione dell’alimento con la persona che dà un risultato e questo può cambiare anche sensibilmente da persona a persona e da momento a momento…(fine prima parte)
Anna di Muzio (Naturopata – esperta di alimentazione)