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Il bello e l’armonia: una cura per l’anima

“La bellezza salverà il mondo”. (F. Dostoevskij)
“La bellezza non è nel viso. La bellezza è nella luce del cuore”. (K. Gibran)
“Ogni cosa ha bellezza, ma non tutti la vedono”. (Confucio)

La bellezza è un principio universale, Divino, che riguarda tutti i mondi.
Platone la annovera tra i quattro principi fondamentali dell’Essere, posti alla sommità della piramide. Nel tempio Massonico viene rappresentata da una delle due colonne (Forza e Bellezza), che sono le due colonne estreme del range entro il quale tutti gli uomini devono muoversi. Dove essa è manifesta, c’è armonia. Bellezza ed armonia sono un connubio inscindibile, poiché l’una è funzione dell’altra. Nel corso della storia, molti poeti, artisti, letterati, filosofi, compositori, hanno dedicato la loro vita ad esprimere questo principio “divino” attraverso le loro opere.
Poesie, dipinti, sculture, poemi, tempi, cattedrali di ogni epoca concepiti secondo la legge dell’armonia, quindi della bellezza, anche dopo migliaia di anni trasmettono ed irradiano tutta la loro incantevole magia, il loro affascinante e suggestivo splendore, elevando l’animo ed il pensiero umano.
Molti sono gli esempi di come l’armonia sia contenuta nella bellezza. Si pensi ad esempio all’Uomo Vitruviano di Leonardo, alla Venere del Botticelli, ai megaliti di Stonehenge, la piramide di Giza, il Partenone di Atene o alla spirale logaritmica, attraverso la quale lo sviluppo armonico della forma è legato alla necessità degli esseri viventi di accrescere “secondo natura” in maniera ottimale. Dalle galassie dello spazio più profondo, alla meravigliosa simmetria del più piccolo cristallo d’acqua, l’armonia espressa dalla bellezza è sempre un’affermazione della Vita.
Gli esempi che fino a qui ho riportato sottostanno tutti ad una stessa legge, quella Aurea, la legge delle divine proporzioni.
In questi casi la bellezza sembra scontata. Più difficile è riuscire a cogliere la stessa straordinaria bellezza in situazioni estremamente semplici come ad esempio un raggio di sole sul pavimento del soggiorno, o in un riflesso di una goccia d’acqua. Questi modi così diversi di percepire la bellezza che ci circonda dipendono dalla gamma estetica di ciascuno di noi. La bellezza è ovunque, ma solo coloro i quali possiedono una gamma estetica più ampia, adattabile ed elastica riescono a percepirla in ogni sua forma.
L’ampiezza della gamma estetica influisce, inoltre, sulla nostro livello di attaccamento e di possesso: quanto più siamo portati a vedere la bellezza in un oggetto solamente, tanto più saremo destinati a essere possessivi. Questo atteggiamento si verifica perché quel singolo oggetto è l’unica via di accesso alla bellezza che conosciamo.
Abbiamo visto quindi come la bellezza sia un tonico meraviglioso capace di donarci la gioia di vivere. La bellezza però ha anche un altro potere: ha la capacità di guarirci risanando le ferite dell’anima. La guarigione infatti non è solamente un fatto corporeo, ma un evento psichico e spirituale allo stesso tempo. Per questo motivo il processo terapeutico non può essere volto esclusivamente alla semplice eliminazione dei sintomi o al miglioramento di uno stato di sofferenza, ma deve prendere in considerazione il nostro intero essere. A tale scopo non è sufficiente un semplice supporto esterno; questo, se mai, potrà essere usato come ausilio per un processo di cambiamento interiore: il processo di guarigione fisica o psichica che sia, avviene dentro di noi.
La guarigione ha però a volte bisogno di essere incoraggiata. Questo può avvenire attraverso l’espressione della nostra anima. Ma come riuscire ad esprimere le emozioni dell’anima? L’arte è una via privilegiata. L’espressione artistica può essere la più vasta: la musica, il disegno, la rappresentazione teatrale, la scultura, la pittura, la danza (soprattutto quella espressiva) o qualsiasi altra attività che ci permetta di armonizzare l’espressione delle nostre emozioni, come ad esempio il giardinaggio o l’orticoltura. Da questo punto di vista anche una semplice passeggiata in un bosco in autunno può contribuire a fare esprimere le emozioni più profonde: il fruscio delle foglie mosse dal vento, il profumo dei funghi nella penombra del sottobosco ed un raggio di sole che filtra tra gli alberi e che riflette il colore d’orato delle foglie secche. La magia che si realizza a livello delle nostre percezioni più profonde è l’armonia che si crea in queste situazioni.

Dott.ssa Elena Stegagno
Psicologa – Psicoterapeuta

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