Interviste

Quattro chiacchiere con il Dott. Nader Butto

Ieri pomeriggio, giovedì 23 novembre, era a Bologna, il dottor. Nader Butto, come relatore al convegno “Alimentazione e salute mentale”, patrocinato dalla Ausl di Bologna, pertanto non potevo farmi scappare quest’occasione per intervistarlo, sebbene sia un suo “allievo” da diversi anni.

La prima domanda è più un aiuto che mi sono fatto dare da lui stesso, perché non so mai come definirlo a chi mi chiede info, visto che il “Dottor Nader”, è tante cose messe in un’unica tuta biologica.

Domanda: Ciao Nader (ci diamo del tu), anzitutto ti ringrazio per questi minuti che mi concedi (è appena terminata la conferenza e ci saranno almeno 50 persone in attesa di salutarlo o chiedergli qualcosa).  Inizio col chiederti come preferisci definirti, visto che quando mi chiedono chi tu sia, fatico sempre a dare una definizione corretta ed esaustiva.

Nader: Mi definisco come un medico cardiologo specializzato in medicina e chirurgia nella procedura di  angioplastica coronarica, ma che pratica anche la medicina integrativa, che non è altro che una medicina che tiene conto dell’individuo nella sua totalità; E’ l’integrazione del corpo con la psiche e con l’anima; noi siamo fatti da tutte e tre queste componenti, in quanto, come ho detto poco fa, la vera salute è uno stato di benessere psicofisico sociale e spirituale e non solo assenza di malattia. Così è come lo definisce l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)

Domanda: Conoscendoti da un po’ e leggendo i tuoi libri (è appena uscito “Parlare al cancro” redatto con altri 3 medici e ne ha almeno altri 10 pronti da stampare) narri che sin da giovanissimo eri portato a pensarla un po’ fuori dagli schemi, nonostante studiassi medicina convenzionale: cosa ti ha spinto a ricercare in questa direzione?

Nader: La mia missione è quella di aiutare le persone a ritrovare il loro cammino quindi adotto ogni mezzo valido.  Il fatto che io apra le arterie a una persona che viene da me con un infarto per evitare o ridurre un danno nel miocardio, non significa che debba fermarmi li.  Il mio dovere è anche scoprire e indicare la vera causa che ha portato all’occlusione di quell’arteria, che in quel caso è legata ad un conflitto di separazione da una persona cara. Conflitto che non è stato elaborato in maniera adeguata, manifestandosi con un danno fisico, il che significa che non è stato completato il processo di apprendimento che c’è dietro questo conflitto. Per una guarigione completa dobbiamo arrivare dal corpo alla psiche e dalla psiche all’anima per completare il processo di apprendimento e permettere a quell’anima di continuare il suo percorso di evoluzione e di crescita.

Domanda: OK, parli di missione, ed è molto bello. Tuttavia ti avevo chiesto se era successo qualcosa in particolare e da quando hai capito che questa era la tua vocazione?

Nader: In realtà mi sono reso conto fin dall’inizio che noi medici siamo concentrati solo sul corpo fisico, trascurando completamente la psiche e l’anima, quindi quello che ho fatto è stato integrare la medicina con la psicologia e la psicologia con la spiritualità, per poter trattare le tre componenti dell’essere umano: corpo psiche e anima.

Domanda: Quello che insegni ai tuoi corsi, è più legato al tuo karma o è solo il frutto delle tue ricerche?

Nader: In realtà io sono nato ricercatore quindi, non mi accontento di accettare le cose “perché son fatte così”.  Da sempre mi sono posto la domanda “perché è così?”  Perché io volevo e voglio arrivare a capire e trovare l’essenza delle cose! Questo mi ha spinto ad indagare su ogni cosa  e sul perché fosse fatta proprio così, oltre ad indagare su cosa fosse l’anima e su come l’energia/informazione, presente nell’anima, agisse sul corpo per creare un disturbo nel corpo stesso, fino al punto di manifestarsi come malattia fisica.  Poi ho capito che per guarire il corpo dalla sua malattia fisica bisognava elaborare il conflitto psicologico che c’è nella psiche, elaborazione che permette all’anima di evolvere e di andare verso la luce. E chiaro che se volevo fare questo lavoro, dovevo tornare all’origine e farmi domande essenziali: per fare ciò non potevo e non posso accettare che fosse così e basta, ovvero che l’anima non c’è e che la psiche non c’entra con la buona salute. E non accetto nemmeno la risposta che è tutto casuale o che le cose siano indeterminate come dice la fisica meccanicistica. La natura ci dimostra ogni giorno che niente è casuale e che tutto è guidato da una legge ben precisa e matematica fino al punto che oggi credo che Dio sia un matematico perfetto e non abbia creato niente per caso, tutto è guidato da una matematica precisa. Quello che io faccio è, cercando queste leggi matematiche, di capire la mentalità di Dio.

Domanda: Cambiamo argomento. So che oltre a lavorare in ospedale e a tenere corsi e seminari in tutto il mondo, dipingi, suoni e stai con la tua famiglia: svelaci di quante ore sono fatte le tue giornate o da quale pianeta vieni veramente!

Nader:  In realtà io lavoro nel mio tempo libero, perché quando fai ciò che  ami, non hai bisogno di lavorare nemmeno un giorno, perché diventa tutto un divertimento, tutto diventa gioioso e nel farlo non ti stanchi mai, quindi mi sento libero, se desidero dipingere, dipingo, se desidero suonare suono, se desidero scrivere scrivo, senza rubare spazio alla famiglia, quindi non sono mai stressato dal terminare una cosa, non mi manca niente e di conseguenza sento una pienezza totale, non ho aspettative da nessuno e grazie a Dio, non ho delusioni da nessuno. Poi credo che la cattiveria non esista, perché secondo me non esiste nessun uomo cattivo, bensì esistono uomini che soffrono, per quello si comportano male. Di conseguenza cambia il mio atteggiamento nei confronti di quegli uomini: invece di punirli perché si sono comportati male, devo aiutarli a capire perché si è deviato il loro cammino, al fine di ripristinare la via retta, la via della gioia e della felicità!

Domanda: Dopo questa “perla” posso solo concludere con una domanda un po’ provocatoria che mi ha suggerito una dottoressa che ti segue da tempo. Ti chiede: “secondo te cosa manca per dare un’accelerata al cambiamento di mentalità nella nostra classe medica, con cure che vadano al di là dei soliti farmaci, e al  cambiamento di approccio che hanno anche gli stessi medici di base con i pazienti?”

Nader: Pensare che possiamo cambiare noi le cose è una illusione, perché in realtà noi cambiamo solo quando il tempo è maturo, anche quando ci sono nuove idee o approcci alla realtà, le idee non vengono mai dal nulla, vengono perché il tempo è cambiato. A noi piace pensare che siamo noi  a cambiare le cose, quando in realtà è una questione solo di tempi maturi e di frequenza energetica: quando la classe medica si renderà conto, e posso dirvi che è  già in atto il cambiamento, sarà perché la vibrazione energetica è cambiata. Vedo ogni giorno medici già aperti a questo tipo di discorsi, discorsi che solo 10 o 20 anni fa non potevo nemmeno pensare di fare, mentre oggi sono in giro a fare conferenze per medici, psichiatri, terapeuti, ed espongo loro  queste idee legate al mondo spirituale e vedo un’apertura vera che non c’era prima, quindi il cambiamento è già in atto e noi stiamo andando verso un’evoluzione dove,  alla fine, l’anima sarà  la parte essenziale del processo della guarigione.

Domanda finale: ultimissima cosa e non so se posso scriverla, possiamo annunciare che c’è un grosso progetto che ti riguarda appena fuori dall’Italia? Oppure è ancora Top Secret?

Nader: In realtà non è un segreto il fatto che io stia  cercando un centro in Europa per poter praticare tutto quello che insegno oltre a continuare la ricerca, precisamente in Svizzera. Diciamo che è qualcosa di più di un progetto. Si prevede già qualcosa di concreto entro fine 2018… se Dio lo vorrà!

Saluto Nader e gli do appuntamento alla prossima sua conferenza (già questa domenica alla fiera del benessere di Modena), mentre per i suoi corsi, aperti a chiunque e a costi accessibilissimi, consiglio di guardare il suo sito (it.naderbutto.co.il) perché da lui non sentirete mai una sola volta “promuovere se stesso”, proprio perché la sua è davvero una missione, una gran bella missione, e noi gli crediamo per davvero!

Lorenzo Lodi

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